...Tornando a parlare di Made in Italy, tema che mi sta molto a cuore, non posso non parlare di Cinti, anche perché fa parte dei miei ultimi e migliori acquisti. Per quanto numerose siano le voci sul fatto che "nessuno ormai produce più in Italia", Cinti sembra proseguire questa tradizione, portando avanti la manifattura italiana ormai dal 1952. Ha infatti festeggiato nel 2012 i suoi 60 anni di attività, da quando Tonino Cinti fondò l'azienda.
Cinti vanta di un ottimo rapporto qualità prezzo (non si oltrepassano i 150 euro massimo circa per paio di scarpe) e di una straordinaria capacità di stare al passo coi tempi. Sebbene, infatti, voglia portare alto il nome del 'Made in Italy' e della tradizione, presenta modelli sempre innovativi e alla moda, risultando perfettamente integrato nel panorama dello shopping italiano e non.
Per quanto riguarda la mia esperienza personale, trovo i punti vendita perfettamente all'altezza, dotati di ambiente confortevole e personale amichevole e alla mano, sempre pronto a soddisfare ogni richiesta...andando dunque a creare un perfetto connubio tra prodotto e servizio, inteso come assistenza del personale al cliente.
Altra nota di merito è l'alta disponibilità (almeno x la mia esperienza personale) di numeri considerati spesso out per noi donne come il 41, quasi sempre reperibili e disponibili.
Ciò a cui pensa Cinti è la cura del look della donna e dell'uomo a cui si rivolge, proponendo non solo scarpe, ma anche borse di ogni tipo, accessori per calzature (fiori, spille), piccola pelletteria (come i portachiavi) e cinture...anche la qualità delle borse, da me testata, è ottima. E sebbene, ancora una volta, non vantino certo un logo (per coloro che preferiscano MOSTRARE piuttosto che indossare la qualità) conosciuto da tutti e indicante uno status piuttosto elevato, portano alto la bandiera e la qualità della manifattura italiana...sperando di non sbagliarci, in futuro, su quest'ultima caratteristica.
Non è da sottovalutare la presenza di Cinti anche all'Estero, sebbene per ora siano presenti alcuni punti vendita solo in Marocco, Serbia e Slovenia (come si può facilmente vedere allo store locator del sito). Ma chissà non possa portare altrove la sua buona qualità e, dunque, l'efficienza italiana nel campo delle calzature, già comunque riconosciuta fuori dai nostri confini.
Tengo molto a questo tipo di post proprio per questo motivo....per quanto ami la moda nella sua universalità e non limiti certo i miei acquisti unicamente al Made in Italy (perché, ovviamente, dovrei eliminare gran parte delle offerte del mondo della moda, da Chanel a Burberry e tutto il resto), questo è un tema che mi sta particolarmente a cuore quando grandi marchi della moda si scopre essere prodotti in Cina o in Serbia, pur vantando una tradizione secolare, ormai tradita, e di cui mantengono solamente il nome.
La globalizzazione è una gran cosa, ed economicamente parlando i suoi frutti non devono essere sottovalutati. Ma questo non deve permettere la perdita d'identità da parte di quelli che sono dei punti forza più che mai italiani, moda e calzature, come anche la sfera food e mobilio...proprio ieri, durante la lezione del master che sto frequentando, si parlava di fare affari in Medio Oriente, e ci è stato detto quanto, nella zona del Golfo prevalentemente, vada di moda il Lusso, compreso quello italiano, di cui però, purtroppo, si preferisce ancora ciò che è il 'grande marchio' piuttosto che la calzatura artigianale marchigiana, apprezzata più che altro da un gruppo di nicchia in Italia come, ancor più, all'Estero....
Tengo molto a questo tipo di post proprio per questo motivo....per quanto ami la moda nella sua universalità e non limiti certo i miei acquisti unicamente al Made in Italy (perché, ovviamente, dovrei eliminare gran parte delle offerte del mondo della moda, da Chanel a Burberry e tutto il resto), questo è un tema che mi sta particolarmente a cuore quando grandi marchi della moda si scopre essere prodotti in Cina o in Serbia, pur vantando una tradizione secolare, ormai tradita, e di cui mantengono solamente il nome.
La globalizzazione è una gran cosa, ed economicamente parlando i suoi frutti non devono essere sottovalutati. Ma questo non deve permettere la perdita d'identità da parte di quelli che sono dei punti forza più che mai italiani, moda e calzature, come anche la sfera food e mobilio...proprio ieri, durante la lezione del master che sto frequentando, si parlava di fare affari in Medio Oriente, e ci è stato detto quanto, nella zona del Golfo prevalentemente, vada di moda il Lusso, compreso quello italiano, di cui però, purtroppo, si preferisce ancora ciò che è il 'grande marchio' piuttosto che la calzatura artigianale marchigiana, apprezzata più che altro da un gruppo di nicchia in Italia come, ancor più, all'Estero....
Vi presento, comunque, i miei ultimi acquisti made by Cinti...
Décolleté nere e gialle flower print su tessuto, plateau molto molto comodo x diminuire il dislivello con il tacco :D
Non certo adatte ad una maratona, ma risultano comunque molto molto comode!
Non certo adatte ad una maratona, ma risultano comunque molto molto comode!
Tronchetti beige con lavorazione in pizzo tone sur tone, lacci e plateau interno. Appena acquistate non risultavano comodissime, essendo molto alte e portando il piede a scivolare in avanti. Ma indossandola si è ammorbidita moltissimo e la comodità è quella solita garantita da Cinti, nonostante l'altezza.. e l'effetto, sotto un jeans a sigaretta, è divino! ;)
Décolleté e pochette rosa corallo (dal vivo è molto più acceso!!!!), in pelle, con borchie. Qui il plateau è più basso, così come il tacco che risulta davvero comodo.
La pochette ha un'ottima soluzione praticità, con una catena che permette di portarla a spalla.
Sperando, come sempre di aver fatto un buon lavoro, vi saluto e al prossimo post :)
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