La vita è filtrata attraverso la moda, è quest'ultima ad interpretarla.
A spingermi ancor più a sostenere questo concetto è stata una foto che mi è capitata ieri sotto mano, ritraente dei muscolosi 'polpaccioni' maschili che terminavano con una bella décolleté rosso laccato!
Si trattava, ovviamente e senza dare adito a fraintendimenti, della "Walk a mile in her shoes" di Toronto, la manifestazione cui partecipano gli uomini canadesi per sostenere la lotta alla violenza femminile, nata nel 1991 su iniziativa di un gruppo di uomini...sicuramente camminare su un paio di tacchi a spillo non risolverà questa atroce, vergognosa ed aberrante problematica sociale, ma il messaggio è certamente chiaro, e portavoce se ne fanno un paio di scarpe da donna.
Per quanto possa risultare banale, sono loro, in occasione di questa manifestazione, a rappresentare e filtrare una realtà che non può lasciarci indifferenti: quella della lotta contro la violenza sulle donne, una piaga sociale che, sebbene il più delle volte celata, infetta ogni contesto, da quello scolastico, a quello familiare, a quello lavorativo.
La moda, ancora una volta, può aiutare a far rimanere impresso il messaggio e colpire l'attenzione...è su quelle scarpe che migliaia di donne trovano ogni giorno la forza di accompagnare i propri figli a scuola, a danza, a nuoto, di andare al lavoro, di tornare a casa e pensare alla famiglia. Sono le stesse scarpe che sanno farla sentire più femminile, quelle che, in una giornata no, possono farle tornare il sorriso dopo essere state acquistate, quelle che, anche se distruggono i piedi, sanno sempre farsi perdonare.
La scelta dell'accessorio, per il contesto della "Walk a mile in her shoes", è stata pensata ad hoc!
Vi sembra banale?
Pensiamo un attimo a Coco Chanel...rivoluzione della moda...nuovo modo di sentirsi donne attraverso una giacca maschile fino ad allora indossata da soli uomini o attraverso un cappello esuberante....
Questa famosa "little black jacket"in tweed ha fatto la storia della moda, eppure è da molti considerata un semplice indumento, un vizio delle donne con lo shopping compulsivo nelle vene.
Quando indosso una giacca Chanel (anche semplicemente di quel modello, rivisitato da praticamente tutti gli stilisti), porto con me molto di più!
La donna, quella che voleva anche allora rivendicare il suo ruolo ed equipararlo a quello maschile, doveva sentirsi comoda al suo interno, doveva poter lavorare, far carriera, e sentirsi al tempo stesso femminile, tanto che Mademoiselle Coco prendeva le misure alle sue clienti con le braccia incrociate per far sì che il capo non ne impedisse il movimento: una giacca? No, molto di più!
Chi sa e conosce la storia della "piccola giacca nera" ha potuto goderne durante la mostra, tenutasi fino al 20 Aprile alla Rotonda della Besana di Milano: al pari, secondo me, di tante mostre d'arte.
(Elisa Sednaoui in a Chanel jacket for the "Little black jacket")
Quella giacca ha saputo far storia ed ha saputo dire tanto...dovremmo solo lasciare da parte i pregiudizi e pensare che la moda proprio tutta inutile ed effimera non è!!!!!
"La moda riflette sempre i tempi in cui vive, anche se,
quando i tempi sono banali, preferiamo dimenticarlo."
(Coco Chanel)
Vi lascio con 2 foto del mio ultimo outfit e il link di un video pubblicato da Vogue su un cortometraggio di Karl Lagerfeld, direttore artistico della maison Chanel, che ricorda gli esordi di Coco e del suo primo negozio...a presto! :)
Video: http://www.vogue.it/magazine/notizie-del-giorno/2013/05/chanel-once-upon-a-time-video-completo#?refresh_ce
Outfit
Giacca by Challenger
Scarpe: alternativa 1 Ash sneakers,
alternativa 2 ballerine Alviero Martini 1a classe
Borsa Alviero Martini 1a classe
-Dettagli-
Necklace by Rebecca
Watch by Gucci
Lipstick Dior Addict
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