Ebbene, personalmente non ho mai nutrito alcun rancore verso la splendida biondina, ma a quanto pare, secondo molti, le sue forme perfette non hanno giovato alle teen-ager degli anni 90, epoca del boom Barbie. Il vitino da vespa, l'assenza di rotondità e imperfezioni sul corpo della splendida 19enne Americana, sarebbero effettivamente TROPPO lontane dalla realtà per poter guidare le sue seguaci verso un concetto di donna sano e veritiero, ed è così che noi figlie degli anni Novanta siamo cresciute con uno stereotipo di Barbie Girl nella testa quasi sempre insoddisfatto.
E' per questo che è stata recentemente inventata la nuova Curvy Barbie: più bassa, con qualche rotondità in più, insomma più reale.
Le iniziative nate per esaltare un fisico curvy, più morbido, più rotondo e, diciamolo, più reale, toccano ormai davvero ogni aspetto della nostra vita, perfino le bambole!
Ma chi è che, vedendo le due Barbie a confronto, non preferirebbe la prima, perfetta ed insostituibile? Ammettiamolo: per l'idea che ormai abbiamo nella testa, la seconda appare davvero bruttina a confronto con l'originale.
Più che da una bambola, allora, perché non cominciare da noi, donne reali?
Una Tara Lynn, a confronto con Kate Moss, farà un effetto tutto diverso dalla Barbie 2 rispetto alla Barbie 1; un effetto che, anzi, potrebbe (a seconda dei gusti) capovolgere la situazione, e far preferire una modella curvy a una skinny...
...e badate bene: ho detto "a seconda dei gusti". Quello che andrebbe raggiunto è, allora, il traguardo di non avere schemi e stereotipi, il piacersi per ciò che si è, senza letteralmente ghettizzarsi ed autorinchiudersi in termini ed ideologie come 'skinny' o 'curvy', il volersi esaltare a seconda del proprio fisico senza ostinarsi ad entrare in un paio di shorts o, viceversa, a voler riempire una 4 di reggiseno...amarsi per ciò che si è, sebbene questo possa sembrare risaputo, scontato e ridondante.
(by Morbida la vita )
H&M ha scelto le curve di Beyoncé, Lizalù esalta una femminilità tutta curve ma che non esclude tuttavia le taglie small; è solo una stupida questione di numeri: sentirsi a proprio agio in una taglia 48 è certamente meglio di entrare a forza in una 44..
Perché dico questo?
Quante volte ci è capitato di avere il 'trauma da taglia'? Se qualcosa non sta bene indosso, a quante donne capita di rinunciarvi, piuttosto che prendere una taglia in più? Logica sbagliata, logica 'illogica', derivante da stereotipi malsani e sbagliati che abbiamo nella testa.
Ma la mia idea è ben diversa! Meglio risultare belle in una 48 che entrare a forza e 'strizzarsi' in una 46; meglio che le curve siano al proprio posto invece che lasciarle 'strabordare' e a quel punto davvero renderle brutte, o sbaglio?! :)
Insomma, i numeri lasciamoli alla matematica, e cominciamo a far sì che l'abito si adatti al nostro corpo, e non viceversa ;)